The world of radio continues to give beautiful and incredible stories, such as the one starring Giancarlo Guardabassi, publisher of Radio Aut Marche. After 43 years of activity, the business goes into crisis. The frequencies are sold and broadcasting ends on 31 December, 2019. But two days later the publisher and presenter turns the transmitter back on and starts again, calling himself a “pirate”.
Article (In Italiano)
Il mondo della radiofonia continua a regalare a storie belle e incredibili, come quella che vede come protagonista Giancarlo Guardabassi, editore di Radio Aut Marche
La nascita delle radio libere italiane è stata un’epopea: dal 1975 si andava letteralmente all’arrembaggio dell’etere. Niente regole su frequenze e potenze, finché nel 90 la legge Mammì mise fine al far west. Nel frattempo i giovani pionieri venivano progressivamente sostituiti da editori o fagocitati dai network, e la concorrenza spietata sui prezzi della pubblicità iniziava a minare le basi di sussistenza. Con gli anni sarebbero subentrate la stanchezza e la crisi.
Tra i pionieri c’era anche un conduttore affermato della Rai, Giancarlo Guardabassi, cantante, autore, che nel 1976 decise di aprire la sua emittente. Aveva appena presentato il Festival di Sanremo ed era al culmine del successo, ma decise di fare la sua radio nelle Marche. Dopo 43 anni sono state vendute le frequenze e successivamente è arrivata la chiusura. Un percorso comune a piccole e grandi emittenti (Radio Aut Marche aveva una copertura regionale). Ma dopo la trasmissione di addio, il 31 dicembre 2019, Giancarlo Guardabassi ha riacceso il trasmettitore: il 2 gennaio 2020, sull’unica frequenza non ceduta, i 100.5 di Francavilla d’Ete, ha ripreso a trasmettere, come lui si definisce, da “pirata” solitario.
Il profilo di Giancarlo Guardabassi pubblicato sul sito della radio. La storia invece si può leggere qui.
Radiovision is a typical Italian phenomenon, ridden mainly by RTL 102.5 – from the small screen they receive a dowry of 1.1 million listeners (1.8 million during lockdown). Since 2000 the broadcaster from Cologno has developed a successful format, patenting and exporting it, and many Italian radio stations have imitated it. And to underline the importance of a video presence for the traditional radio stations, now come the ones of Rai. On 14th September, 2020 Radio2 started, with Radio1 to follow in 2021, while Radio3 and the other thematic channels will progressively increase their video spaces. But unlike the other radio stations, the public ones will not be visible on digital terrestrial television (DVB-T) but on RaiPlay, a portal that also hosts all the Rai television channels and an archive of programs. We interviewed Roberto Sergio (RS), director of Radio Rai, the structure that groups all the radio and thematic channels broadcast on DAB.
Article (In Italiano)
La radiovisione è un fenomeno tipicamente italiano, cavalcato soprattutto da RTL 102.5 che dal piccolo schermo riceve in dote 1,1 milioni di ascoltatori (1,8 durante il lockdown). L’emittente di Cologno ha messo a punto (dal 2000) un format di successo, brevettandolo ed esportandolo, e tante radio italiane l’hanno imitata. E a sancire l’importanza di una presenza in video della radio tradizionale oggi arrivano le radio della Rai. Il 14 settembre ha iniziato Radio2, seguita l’anno prossimo da Radio1, mentre Radio3 e gli altri canali tematici incrementeranno progressivamente i loro spazi video. Ma a differenza delle altre emittenti, quelle pubbliche non saranno visibili sul digitale terrestre ma su RaiPlay, la piattaforma che ospita anche tutte le tv e un archivio dei programmi. Per far luce su alcuni dettagli, abbiamo posto alcune domande a Roberto Sergio (RS), direttore di Radio Rai, la struttura che raggruppa tutti i canali radiofonici e quelli tematici trasmessi sul DAB.
RR: Puntare sul format, la professionalità e la simpatia dei conduttori viene fatto da molte emittenti. A settembre svelerete delle innovazioni nel vostro modo di fare radiovisione?
RS: La nostra visual radio avrà tutti i contenuti di Radio 2: i programmi con i nostri oltre 60 conduttori, la musica con i video, l’informazione, il meteo e così via. Sicuramente non siamo i soli a farlo, ma credo di poter dire che solo noi possiamo mettere in campo tutta questa ricchezza di contenuti e una qualità delle conduzioni che non teme confronti con voci, che adesso diventano volti, di altissimo profilo. E con una cura estrema per il confezionamento di un prodotto che ha come faro guida l’intrattenimento leggero ma intelligente. C’è poi da dire che la nostra scelta di posizionamento è molto diversa da quella di alcuni nostri competitor della radiovisione. Noi non vogliamo fare una tv. Non a caso non andiamo a occupare un canale televisivo. Faremo una radio che, potendosi vedere, potrà andare sui media digitali nativi video.
Radio 2 in visual radio andrà su Rai Play e da lì, magari con contenuti brevi, con pillole di video, contiamo di andare “in giro” sulle varie piattaforme video. Per portare la nostra radio anche a chi non la conosce. E comunque, Rai Play è oggi visibile sui televisori connessi con estrema facilità. Quindi non andiamo a competere con i canali tv classici, ma ne condividiamo il mezzo, che diventa uno dei modi per arrivare alle persone. Tutto un altro approccio rispetto alla radio tale e quale riproposta in tv, accesa magari per incrementare la notorietà del brand e far salire i dati delle rilevazioni Ter.
RR: Si è parlato di una progressiva migrazione in video di tutte le radio Rai: che tempi vi siete dati per mettere a punto Radio2 e in che tempi la trasformazione toccherà gli altri canali?
RS: Radio 2 è pronta. Dal prossimo settembre sarà tutta in visual radio tranne la notte. Alcuni contenuti si affineranno strada facendo, ma la partenza è garantita. Per gli altri, l’orizzonte è il 2021, anche se c’è da fare un distinguo. Radio 2 è un canale di intrattenimento di flusso, quindi ha motivo di essere sempre in modalità visual. Gli altri canali accenderanno alcune finestre in momenti specifici. Quei momenti che riterremo di appeal per il pubblico delle piattaforme video. Per capirci, Radio 3 non sarà sempre in video, ma potrà accendere le telecamere in occasione di concerti o piece teatrali che si svolgeranno nelle nostre sale, oppure se in un determinato programma avremo ospiti di eccellenza. Il tutto soprattutto per la distribuzione sui social, con l’obiettivo di far girare i contenuti al di là del nostro target primario, come detto precedentemente.
RR: La versione video di un canale informativo come Radio1 potrebbe togliere ascolti a RaiNews24?
RS: Anche Radio 1 seguirà la stessa strategia, non sarà sempre in onda (non avrebbe senso). Ma potrà passare in modalità visual per brevi pillole. Quindi nessuna competizione con RaiNews24, che ha ovviamente altri mezzi e un’altra piattaforma di elezione. La visual radio è un modo per uscire dal mezzo “audio only” e andare a intercettare pubblico nei mezzi visuali. Ma non è un competitor della tv. Del resto, se così non fosse, non avremmo scartato l’idea di avere dei canali video su Dtt.
From Italy begins a journey to the world’s urban radio landscapes. Rome’s radio station dial is full of local stations (36 of the 94 listenable frequencies), while most of the country is dominated by national networks. Among the capital’s radio stations, one out of four speaks about football, giving voice to the fans of the two teams (Roma and Lazio). This has not always been the case: until twenty years ago, talk radio stations were fashionable, but today they have disappeared, but it is possible to listen to some recordings with ads, commercials and programme clips on a site that tells the story.
Article (in italiano)
Inizia dall’Italia il percorso nei panorami radiofonici mondiali, ideato per entrare nello “spirito” delle emittenti che popolano l’etere delle capitali.
La Capitale è tra le poche città italiane a vantare un panorama radiofonicoricco di realtà locali, a differenza, per esempio, di Milano, dove molte emittenti di successo si sono trasformate in network di dimensione nazionale o multi-regionale, affievolendo il legame con il territorio. A Roma, invece, su 94 frequenze ricevibili con un ricevitore domestico o l’autoradio, ben 36 (il 39%) sono locali, come mostra il bandscan realizzato da Armando Finocchi.
Oggi va di moda il calcio
In città hanno sede otto radio nazionali diffuse in FM, delle quali cinque sono pubbliche (Rai Radio1, Rai Radio2, Rai Radio3, GR Parlamento e Isoradio) e tre commerciali (m2o, RDS e Radio Capital). Delle emittenti locali o regionali, una su quattro (8 su 32) si è specializzata nel calcio e alcune sono di proprietà delle società sportive. Molto seguite, basano il loro successo anche sul fatto che dedicano ampio spazio ai commenti e alla dietrologia alimentata dalla rivalità delle tifoserie rivali.
…mentre una volta si puntava sulle dediche
Ma anche questa potrebbe essere una moda del momento: fino a vent’anni fa andavano per la maggiore le radio di “dediche”. Un fenomeno tutto romano, da non confondere con la semplice richiesta di dischi da mettere in onda: ne esistevano una trentina, da tempo scomparse perché la loro formula era incompatibile con una corretta gestione imprenditoriale della radio. Erano in sostanza delle talk radio: si parlava molto, gli ascoltatori telefonavano per richiedere i dischi, ma erano improvvisate e di bassa professionalità, caratteristica che non attirava gli inserzionisti, condannandole a una rapida chiusura. Ultime a morire Radio Chat Noir (FM 90.9) e Radio Gioia Paradise Amica (FM 106.35), ma se ne potrebbero citare molte. Tra queste segnaliamo: 88.05 Radio Melody 89.3 Effetto Radio 1 89.5 Radio Studio 5 90.3 Radio Mary 96.6 Radio Mary 3 – Fedeltà FM 97.9 Radio Mary 2 – Radio Civiltà 100.5 Radio La Bussola 101.5 Radio Antenna Romana 104.75 Radio Lido 106.85 Radio Vega International
Le emittenti ascoltabili oggi in città
87.60 RAI Radio1 LazioRocca di Papa/Monte Cavo vetta (RAI) *Radio1_ 87.90 Radio Onda Rossa Rocca di Papa/Monte Cavo vetta RADIO___ ONDA____ ROSSA___ 87.9_FM_ UN______ SEGNALE_ CHE_____ DISTURBA 88.10 Radio Manà Manà Rocca di Papa/Monte Cavo _RADIO__ _MANA’__ _MANA’ 88.30RadiofrecciaRocca di Papa/Madonna del Tufo FRECCIA_ 88.60 Radio RadicaleRocca di Papa/Monte Cavo vetta RADIO___ RADICALE 88.90Radio ZetaRocca di Papa/Monte Cavo ZETA____ 89.10Radio Cusano Campus Rocca di Papa/Monte Cavo _RADIO__ _CUSANO_ _CAMPUS_ 89.30Lazio Style Radio Rocca di Papa/Monte Cavo _LAZIO__ _STYLE__ _RADIO__ OFFICIAL SS.LAZIO SMS_333_ 3149900_ DIRETTA_ ___06___ 97607408 EFFETTO_ *_89.3_* 89.50China FM Rocca di Papa/Monte Cavo CHINA_FM 89.70RAI Radio1 Lazio Roma/Monte Mario (RAI) *Radio1_ 89.90Retesport Rieti/Frazione Campoforogna (Monte Terminillo) __RETE__ __SPORT_ 90.00NSL Radio TV Monte Porzio Catone __NSL___ 90.30Radio Deejay Rocca di Papa/Monte Cavo _DEEJAY_ 90.50m2o Rocca di Papa _M_DUE_O 90.70Radio Sonica Rocca di Papa _RADIO__ _SONICA_ 90.90Radio Cusano Tv Italia Rocca di Papa/Monte Cavo __RADIO_ _CUSANO_ ___TV___ _ITALIA_ 91.20RAI Radio2 Rocca di Papa/Monte Cavo vetta (RAI) *Radio2_ 91.50RTL 102.5 Roma/Monte Mario RTL102.5 91.70RAI Radio2 Roma/Monte Mario (RAI) *Radio2_ 92.00R101 Palombara Sabina/Monte Gennaro __R101__ 92.20RTL 102.5 Palombara Sabina/Monte Gennaro RTL102.5 92.40RTL 102.5 Rocca di Papa/Monte Cavo RTL102.5 92.70Tele Radio Stereo Rocca di Papa TRS-TELE __RADIO_ _STEREO_ 92.90Spazio Radio-Onda Jazz Roma/Casilina SPAZIO_R 93.00Radio Roma Capitale Palombara Sabina/Monte Gennaro RADIO___ ROMA____ CAPITALE 93.20Radio Zeta Palombara Sabina/Monte Gennaro __ZETA__ 93.20Radio Quattro Roma/Via del Mascherino RADIO_4_ QUATTRO_ 93.30Radio Zeta Cittá del Vaticano/Palazzina Leone XIII __ZETA__ 93.50Radio Mater-inBlu Roma/Via Massimi R.MATER_ 93.70RAI Radio3 Roma/Monte Mario (RAI) *Radio3_ 94.00Radio Subasio Palombara Sabina/Monte Gennaro SUBASIO_ 94.20Virgin Radio Albano Laziale/Via dei Cappuccini _VIRGIN_ 94.50Radio Subasio Rocca di Papa/Monte Cavo SUBASIO_ 94.80Radio Maria Rocca di Papa/Monte Cavo vetta R.MARIA_ 95.10Radio Maria Monte Compatri/Frazione Pratarena R.MARIA_ 95.30Radio Dimensione Musica Frascati/Hotel Villa Tuscolana _Radio__ _*_RDM_* 95.50Radio Capital Monte Compatri/Frazione Pratarena CAPITAL_ 95.80Radio Capital Castel San Pietro Romano/Campagnano _CAPITAL 96.10Radio 105 Rocca di Papa/Monte Cavo __105___ 96.30Radio inBlu Cittá del Vaticano/Palazzina Leone XIII …INBLU N_VERDE_ __800___ _371110_ 96.50Radio 105 Roma/Monte Mario __105___ 96.60Radio L’Olgiata Roma-Olgiata OLGIATA_ 96.60NSL Radio TV Roma/Via Luigi Maria Arconati __NSL___ 96.60Radio 105 Roma/Via Magliano in Toscana __105___ 96.80RID 96.8 Rocca di Papa/Monte Cavo RID_____ 97.00m2o Monte Compatri/Frazione Pratarena _M_DUE_O 97.20Radio Kiss Kiss Montecompatri/Frazione San Silvestro KISSKISS 97.50Radio Italia SoloMusicaItaliana Frascati/Hotel Villa Tuscolana R_ITALIA 97.70 M100 Rocca di Papa/Monte Cavo __M100__ 97.90 Radio Kiss Kiss Frascati/Hotel Villa Tuscolana KISSKISS 98.10 Radiosei Rocca di Papa/Monte Cavo RADIOSEI 98.40 RAI Radio3 Rocca di Papa/Monte Cavo vetta (RAI) *Radio3_ 98.70 Virgin Radio Frascati/Hotel Villa Tuscolana _VIRGIN_ 99.00 RTR 99 Rocca di Papa _RTR_99_ 99.20 Simply Radio Albano Laziale/Via dei Cappuccini *SIMPLY* *RADIO*_ 99.40 RAI GR Parlamento Rocca di Papa/Monte Cavo vetta (RAI) RAI-GRPR 99.60 Radio Globo Rocca di Papa/Monte Cavo _GLOBO__ 99.80 Radio IES Rocca di Papa RadioYES 100.00 R101 Rocca di Papa/Monte Cavo vetta __R101__ 100.30 Rai Radio3 Classica Roma/Monte Mario (RAI) RaiRadio Classica 100.50 Radio Italia Anni 60 Monte Porzio Catone R.ITALIA ANNI_60_ 100.70 Roma Radio Rocca di Papa/Monte Cavo __ROMA__ _RADIO__ 50191421 101.00 Radio Deejay Monte Compatri/Frazione Pratarena _DEEJAY_ 101.30 Centro Suono Rocca di Papa/Monte Cavo _CENTRO_ _SUONO__ 101.50 Centro Suono Sport Rocca di Papa/Monte Cavo vetta _CENTRO_ _SUONO__ _SPORT__ 101.70 Radio Evangelo (Roma) Rocca di Papa/Monte Cavo _RADIO__ EVANGELO 101.90 Dimensione Suono Roma Rocca di Papa/Monte Cavo DIM*ROMA 102.10 Radiofreccia Palombara Sabina/Monte Gennaro _FRECCIA 102.30 TRS The Radio Station Palombara Sabina/Monte Gennaro TRS102.3 SMS_339_ 8416395_ MUSICA_E PAROLE__ SENZA___ ORARIO_E BANDIERE 102.40 Radio Radicale Roma/Monte Mario RADIO_*_ RADICALE 102.50 RTL 102.5 Roma/Via Luigi Maria Arconati RTL102.5 102.70 RAM Power Monte Compatri RAMPOWER 103.00 RDS Rocca di Papa/Monte Cavo *_RDS_*_ 103.30 Radio News Frascati/Hotel Villa Tuscolana __NEWS__ 103.50 RAI IsoRadio Rocca di Papa (RAI) ISORADIO RAI103.5 103.70Radio Subasio Calvi dell’Umbria/Monte San Pancrazio SUBASIO_ 103.80Radio Vaticana 105 Live Cittá del Vaticano/Palazzina Leone XIII RADIO___ VATICANA ITALIA__ WHATSAPP 335_____ 1243722_ 104.00Radio Crik Crok Monte Compatri/Frazione Pratarena 104.20 Retesport Monte Compatri/Frazione Pratarena __RETE__ __SPORT_ 104.50Radio Radio Palombara Sabina/Monte Gennaro R-RADIO_ 104.80Radio Voce della Speranza (Roma) Rocca di Papa/Monte Cavo RVS_____ Tel.06__ 3210200_ __www.__ rvsroma_ .it_____ 105.00Radio Vaticana 105 Live Cittá del Vaticano/Palazzina Leone XIII Radio___ Vaticana Italia__ 105.30Dimensione Suono Soft Rocca di Papa/Monte Cavo DIM*SOFT 105.60Radio Italia SoloMusicaItaliana Rocca di Papa R_ITALIA 105.80Radio Incontro Olympia Rocca di Papa/Monte Cavo INCONTRO 106.10RMC – Radio Monte Carlo Frascati/Hotel Villa Tuscolana __RMC___ 106.30RMC – Radio Monte Carlo Rocca di Papa/Monte Cavo __RMC___ 106.60Radio Rock Rocca di Papa/Monte Cavo __ROCK__ 106.90Radio Mambo Rocca di Papa/Monte Cavo R-MAMBO_ EL_RITMO VIDA____ 107.10Antenna Uno Rocca di Papa/Monte Cavo ANTENNA1 107.40Radio 105 Palombara Sabina/Monte Gennaro __105___ 107.60Radio L’Olgiata Monte Compatri OLGIATA_ 107.70Radio Radicale Rieti/Frazione Campoforogna (Monte Terminillo) RADIO___ RADICALE 107.90Radio 24 Rocca di Papa/Monte Cavo RADIO_24
Transmitting without a license is a criminal offence but the desire to start one’s own radio station drives people to break the law in every country. This time we talk about Peru and Italy
PERU: 20,000 enforcement actions to catch a thousand illegal broadcasters
About 5,000 licensed radio stations and 1,000 illegal broadcasters operate in the Andean country. The Ministry of Transport and Communications (MTC) is very active. In 2020 the ministry has planned 20,000 enforcement actions. They closed down 14 radio stations in the region of Lima in January 2020 and in 2019 they confiscated 1,072 pieces of transmission equipment and closed 200 stations. The fine for those who get caught is 200,000 Peruvian soles (about US$ 58,000).
ITALY: One of Radio Maria’s antennas was illegal
A repeater transmitting on 105.5 MHz, operated by Radio Maria in the province of Salerno, was closed down on June 13th, 2020. After receiving a number of reports from local citizens, the carabinieri in Amalfi confirmed that the radio antenna, that had been installed years ago in the courtyard of a privately owned building in Via dei Naviganti in Conca dei Marini, a municipality on the Amalfi coast, did not have a license. The Regional Environmental Protection Agency (Arpac) in Campania also established (after multiple inspections) that the electromagnetic emissions exceeded the limits allowed by the law. As a result the radio station was subject to criminal seizure. The broadcaster’s lawyers opposed the shutdown but the appeal at the Court of Appeal in Salerno was rejected.
Record number of criminal charges for a pirate in Palermo
The phenomenon of illegal radio stations is limited on the peninsula because they not only face fines, but also criminal charges. On June 11th, 2020, the carabinieri assisted by officials of the Ministry of Economic Development (the body that carries out enforcement actions) deactivated a radio station that modulated on 97.4 MHz. The owner was charged on three counts: The first for violation of the electronics communication code (the transmitter was not licensed): the second for damage (it interfered with the frequency of a licensed radio station) by broadcasting from a residential building on a hill. In fact, it interfered with RMC – Radio Monte Carlo transmitting on 97.6 MHz from Via Barone Manfredi 8, in Monreale. However, what really takes the biscuit is that the whole building (where the owner had set up studios and put an antenna on the roof) was illegally connected to the city’s electricity grid. In this way, the 44-year-old man was charged with the third count of theft of electrical energy.
In another city on Sicily, a radio station, that only broadcast music without commentary, appeared in Syracuse in April 2020. It modulated on 88.6 MHz and later moved to 93.8 MHz. We have recently been informed that it has now been shut down.
Another closedown one week later
After the enforcement action in Ciaculli, investigations were continued in the province of Palermo. These led to the deactivation of another unlicensed radio station a week later, this time in Pioppo, a part of the municipality of Monreale. The transmitter operated in the same way as a licensed commercial radio by not only broadcasting music but also commercials. It caused interference with the frequencies of two national networks: RMC Radio Monte Carlo and R101.
Even in the midst of a global crisis, deals continue to happen. French mass media conglomerate, Vivendi, recently acquired 10% of Lagardère; a move that helped to strengthen the French position in the market. Following Vivendi, Groups Arnault also enters into Lagardere. In Italy, the Agnelli family holdings company sealed the deal on the acquisition of Gedi, endowing them with three radio networks.
After acquiring the initial 10% in Lagardère, in May 2020 Vivendi increased its shareholder equity to 16.4%. The move strengthens the position of Arnauld Lagadère, in control of the group, that had just foiled the attack of the Amber fund. The firm, and Lagardère’s biggest stakeholder, had accused him of bad management and wanted to change directors.
After the sudden death of Lagadère’s founder, Jean-Luc, in 2003, the multimedia empire has since shrunk. The following quote from Italian newspaper, Corriere della Sera in the article ‘Francia, Sarkozy e Bolloré salvano (per ora) l’erede del regno Lagardère’ sums up the move well: ‘This acquisition is a long-term financial investment reflecting Vivendi’s confidence in the future prospects of the French group which enjoys international leadership positions in its businesses and which, like many others, is experiencing difficult times at the moment.’
To give some context to Vivendi’s owner, Vincent Bolloré is an accomplished leader. In December, 2016, he attempted to buy out the Italian Mediaset channel (publishing, three TV networks, pay TV and five radio stations), gaining up to 25.75% of the share capital and 26.77% of the voting rights.
Change of ownership for Italian radio networks
With the purchase of Gedi by the Exor group, three radio stations, (m2o, Radio Capital and Radio Deejay) will be passed onto the Agnelli family holdings company. Based in the Netherlands, Exor has a capital worth € 24 billion. In addition to owning Ferrari, they are also the largest shareholder of the FCA-Fiat Chrysler Group.
It is a cry of pain and a heartfelt appeal that arises from 132 radiopublishers that were surveyed on the consequences of the pandemic by Radio Reporter blog. In the midst of an emergency, they enhanced information, promoted fundraising and played a role of social cohesion. But government aid is overdue and two out of three radio stations (65%) ask for further immediate and non-refundable aid (40%). The drop in advertising, moreover, is dramatic (-73%) and painful cuts were necessary to make ends meet, dismissing collaborators and asking for layoffs for part of the staff. To assess the impact of the crisis, Radio Reporter asked specific questions on these aspects and asked if to immediately reduce business costs, it would make sense to halve the power of the transmitters: energy consumption absorbs 45% of a radio stations budget. A solution that in addition to being cost-free for the government, would improve the quality of listening (reducing interference) and reduce electromagnetic pollution. The results of the investigation are published in Italian, to facilitate consultation by publishers and listeners.
article (In italiano)
È un grido di dolore e un appello accorato quello che si leva da 132 editori radiofonici interpellati sulle conseguenze della pandemia. In piena emergenza, hanno potenziato l’informazione, promosso raccolte fondi e svolto un ruolo di coesione sociale. Ma gli aiuti del governo sono in ritardo: dopo la promessa (cancellata) di 40 milioni di euro in febbraio, ne sono stati stanziati 50 il 19 maggio nel “Decreto rilancio” (complessivi, però, per radio e tv). L’operato del governo e le regole con le quali verranno distribuiti i fondi, però, viene approvato solo da un editore: due radio su tre (65%) chiedono ulteriori aiuti, immediati e a fondo perduto (40%). Il calo della pubblicità, del resto, è drammatico (-73%) e per far quadrare i conti sono stati necessari tagli dolorosi, congedando collaboratori e chiedendo la cassa integrazione per una parte del personale. Per valutare l’impatto della crisi abbiamo posto domande precise su questi aspetti e chiesto se per ridurre immediatamente i costi aziendali avrebbe senso dimezzare le potenze dei trasmettitori: i consumi di energia assorbono il 45% delle risorse di un’emittente, quindi i risparmi sarebbero superiori a un quinto del bilancio. Una soluzione che oltre ad essere a costo zero per il governo, migliorerebbe la qualità dell’ascolto (riducendo le interferenze) e abbatterebbe l’inquinamento elettromagnetico.
Ha risposto una radio su sei
I 132 editori del sondaggio rappresentano 101 emittenti commerciali, quasi una su sei (sono 624 per l’Agcom); di queste, 72 hanno una copertura locale, 22 regionale, cinque multiregionali e due nazionale. Ci sono poi 31 stazioni comunitarie delle 343 esistenti: va considerato, però, che molte non dipendono dalla pubblicità, come molte delle 184 di area cattolica associate al Corallo e quelle si autofinanziano, come le 33 radio evangeliche censite da FMLIST-FMSCAN (database mondiale della radiotv).
Bisogna agire in fretta: c’è chi sta per gettare la spugna
Il malessere è emerso da diversi editori, mentre presentavamo l’inchiesta: erano dubbiosi, sfiduciati e di stavano seriamente valutando di chiudere. E dal sud ci è giunta una lettera che testimonia la drammaticità della situazione (che riproduciamo qui). Tagli drastici e movimenti nell’etere, del resto, già si intravedono: come interpretare la sospensione dei programmi della ligure Radio Babboleo News, che da fine maggio ripete rete principale? O l’acquisto da parte di m2o di tre canali della pugliese Radio Giulia? Ma come abbiamo spiegato in un recente articolo le frequenze si sono svalutate e cederle non è facile, a meno che siano in zone dove hanno mantenuto valore, come in Trentino Alto Adige, dove un editore ci ha detto di essere in trattative con un network per cedere l’intera rete e chiudere.
Persi i tre quarti della pubblicità (e degli incassi)
Sul crollo degli spot sono tutti d’accordo: in media è stato del 73%. A risentirne meno sono le 22 commerciali di ambito regionale (-70%) e le 31 comunitarie (-71%). Va peggio per i network e le multi regionali (-80%). Ma questa è solo la punta dell’iceberg: dalle risposte degli editori emerge anche la preoccupazione per la crisi di liquidità dei clienti, che non riescono a pagare le fatture degli spot già messi in onda. Ritornare alla normalità non sarà facile, anche perché la sospensione degli eventi e dei concerti fa mancare un’altra fonte di finanziamento importante.
Superstation regine dell’informazione
Se il potenziamento degli spazi informativi è stato in media del 54% (per commerciali e comunitarie), sono le stazioni multiregionali ad aver puntato maggiormente sulle news, incrementandole del 70%, contro il 45% dei network nazionali. Uno sforzo organizzativo che ha spinto al massimo i motori di realtà grandi e piccole, che hanno investito risorse pur private del carburante della pubblicità.
Così si è proceduto ai tagli, soprattutto nelle grandi strutture
Se gli editori hanno congedato, in media, un collaboratore su tre (-34%), i risparmi sui costi del personale si sono fatti sentire soprattutto nelle aziende più strutturate: superstation (-48%) e network (-85%), mentre per le comunitarie l’impatto è stato dimezzato (-16%). Analogamente, la cassa integrazione è stata richiesta per un lavoratore su tre (-31%), con punte del -47% per le radio a copertura regionale, e ancor più elevate per superstation (-48%) e nazionali (-50%). A risentirne meno sono state le comunitarie (-18%), anche perché vengono gestite con meno di un dipendente (0,72): si basano sui collaboratori (5 in media) e soprattutto sul volontariato (7 persone, tra quelle interpellate).
L’energia? Un salasso, soprattutto per le comunitarie
Nel nostro paese si usano potenze di trasmissione troppo elevate. Un’eredità della guerra dei watt terminata nel 1990, che però pesa sempre di più sul budget degli editori (45%). Un valore che fotografa bene la situazione delle 22 radio commerciali regionali della nostra inchiesta (43%), che dispongono di una decina di ripetitori. Va un po’ meglio alle realtà più piccole (38%), con una media di quattro impianti, mentre per le comunitarie (con due frequenze) rappresenta un fardello pesante: assorbe il 64% delle risorse, anche perché i bilanci di queste strutture sono più magri (il 96% incassa meno di 50.000 euro) per i limiti di affollamento pubblicitario previsti dal tipo di concessione. Più le dimensioni aziendali crescono, invece, meno la componente energia è rilevante: si ferma al 25% per le multi regionali, al 20% per i network, a fronte di bilanci che, per entrambe queste categorie, possono superare il milione di euro.
Basterebbero 3dB
Perché allora non ridurre le potenze di 3dB (dimezzandole), liberando risorse preziose in momenti come questi? L’idea, rilanciata in marzo da Lorenzo Belviso, editore delle emittenti pugliesi Radio Mi Piaci e Radio Popizz, consentirebbe risparmi superiori al 40%. Purtroppo la legge impedisce di ridurre la potenza (per alleggerire i costi, un editore ha detto di avere spento impianti minori dichiarando che sono in manutenzione o in avaria), ma in situazioni di emergenza, come quelle alle quali ci ha messo di fronte la pandemia, un dimezzamento generalizzato “da decreto” potrebbe fare comodo a molti. E a costi zero per lo stato. Apparentemente, il 52% degli editori interpellati non è interessato al “taglio” dei watt, ma si tratta di una media: dai dati emerge che i più favorevoli sono i network (100%), seguiti dalle comunitarie (61%) e dalle piccole commerciali (55%). In equilibrio le regionali (50%), mentre le superstation sono per lo status quo (80%).
Consumare meno, abbassando tutti
Su come ridurre le potenze, il 64% degli editori interpellati sarebbe favorevole solo se la riduzione fosse obbligatoria per tutti, escludendo gli impianti di potenza fino a 100 Watt (52%) impiegati di solito per illuminare le zone d’ombra nelle aree montane. Riguardo alla durata delle misure, la maggioranza (43%) preferirebbe che fosse per sempre.
Tante idee per ripartire. O l’etere verrebbe desertificato
Con 132 pareri, lunghi fino a 2000 caratteri, potemmo scrivere un libro. Dato che la risposta era libera, abbiamo individuato le tendenze trasformandole in proposte da indirizzare alle associazioni e al governo. Le radio commerciali si sentono mancare il terreno sotto i piedi. Dalle circa 5000 esistenti quando fu varata la legge Mammì, nel 1990, ora sono meno di mille: 967, come ci ha comunicato l’Agcom. Avrebbero bisogno di aiuti immediati, anche quelle che riceveranno una parte dei 50 milioni di euro (da dividere con le tv). Chiedono di ridiscutere le norme attuali (65%), erogando in fretta “soldi veri” e a fondo perduto (40%). Da distribuire “a pioggia” (11%), o a chi ha fatto informazione (6%) come alle piccole realtà locali (6%). Poi ci sono i sostegni indiretti: agevolazioni per l’energia elettrica (17%, quasi tutti con la richiesta di abbattere le tariffe del 50%); riduzione dei contributi per il personale assunto (12%); incentivi per chi fa pubblicità radiofonica (5%) ma riservati alle radio (il “decreto rilancio” li prevede anche per le tv, diluendo l’efficacia della misura); convogliare la pubblicità istituzionale sulle piccole realtà locali che si sentono abbandonate (5%). Qualcuno suggerisce ricette semplici, come tagliare le tasse (6%) e la burocrazia (5%). Altrimenti l’alternativa è che gran parte delle voci si spengano. Per sempre.
The ‘Relaunch Decree’, published late in the evening on May 19th, 2020, contained a wonderful surprise. The radio and TV stations, that have been broadcasting information on the pandemic, will be receiving € 50 million (in the first draft it was 20 million, which became 40 after protests made by the broadcasting associations). The allocation of the funds will be according to a points system, which is used by the fund that has the task to promote pluralism and innovation of the media. The only obligation for the broadcasters is to put government information campaigns on air during the Covid-19 health crisis. In addition, in order to relaunch advertising (that saw a fall of up to 80%) companies that buy radio and TV spots will be able to deduct 50% off their taxes (€ 20 million have been allocated, but considering that the deduction has been extended to national TV stations, the effectiveness of this measure will be largely diminished).
More advantages and simpler procedures
The decree includes other concessions for businesses which the broadcasting stations will be able to benefit from. For example, a tax credit of 60% on rents in March, April and May 2020 (for both studios and repeater stations) if revenues are not over € 5 million and there is a drop of 50% in turnover compared to the same period last year. There is also a postponement of tax deadlines from April 16th to May 16th, 2020, for companies with a fall in turnover of at least 33% in the months of March and April 2020 compared to the same period in 2019. Furthermore, companies will not be obliged to pay IRAP (Italian Regional Production Tax) in June 2020 (balance and advance payment for the following year) if turnover is not over € 250 million. The procedures for applying for furloughing of staff and for having a reduction in the electricity bills will be simplified. Some expenses (cost of energy transport, electricity meter management and general expenses) will be reduced for three months (May to July 2020), but this will not affect energy consumed, which would have been welcomed by the associations.
A breath of fresh air for broadcasters has arrived in the form of state funds, albeit years overdue. Outstanding government subsidies for both 2017 and 2018 were paid at the end of April this year. About a thousand community and commercial radio and TV stations benefit from this aid, which is calculated by following a points system. Further help has arrived through ‘extra revenues’ from the RAI license fees. Since monthly instalments of the public broadcaster’s license fee have been added to the citizens’ electricity bills, evasion has been reduced. This little ‘nest egg’ (higher revenues than before the law passed) is divided between RAI and the local broadcasting stations.
How the funds have been allocated
The attached documents show how the funds have been divided.
216 commercial radio stations have been allocated € 12,383,220.26 for 2017.
These, on the other hand, are the allocations of the extra payments of RAI license fees in 2018 which were distributed to 26 commercial radio stations.
Some time ago radio stations that had multiple frequencies could sell them off to networks. In this way they could balance their budgets and, hopefully all being well, renovate their studios. However, due to the financial crisis in 2008 the going prices were more than halved and a surplus of channels on sale was created. The Florentine radio station RTR957 bankruptcy auction, that had no bidders on two occasions, is evidence of this. The prices the liquidator was asking for were those of the past, the quality control head of one of the large networks pointed out: € 118,000 for the Monte Morello station (in the municipality of Sesto Fiorentino in the suburbs of the Tuscan capital), and € 63,000 for the one in Poggio Ciliegio in the municipality of Carmignano in the province of Prato.
Luckily measures have been taken by some Regional Governments. Emilia-Romagna has allocated € two million for a campaign on the radio, TV and social media in order to relaunch the tourist season. While in Abruzzo (even though it is still a proposed bill) €300,000 are arriving to support local radio and TV stations, newspapers and online press.
Public radio stations ask Trump for help
The US$ 75 million received from Congress (we have spoken about in one of our previous articles) is not enough. The Corporation of Public Broadcasting, that distributes funds to about 1500 public radio and television stations, had originally asked for US$ 250 million and insists on having the other US$ 175 million, which is indispensable to guarantee the survival of the public and university stations.
Even in full crisis the radio stations are busy on all fronts with increasing information slots, adapting programme schedules to the changing needs of the listeners and … even fund raising. Here are some examples:
The national radio networks, Radio Italia (Cologno Monzese), the public TV and radio broadcasters Raiuno, RaiPlay (a streaming platform) and Rai Radio2 joined forces on a project called ‘Music that Unites’. The event included brief information interludes and previously unpublished live sets where the performers recorded from their own homes creating non-stop music to share. Funds raised came to more than € 7.5 million to be donated to the National Civil Protection Organisation (a government body that deals with the management of emergencies).
Radio Deejay and Radio Capital got together with the daily newspaper La Repubblica to join an event organised by UNICEF ‘Insieme per combattare il Coronavirus’ – ‘Fighting Coronavirus together’.
Help for other nationwide organisations
Discoradio in Milan (broadcaster covering Lombardy and Piedmont) and the Buzzi Foundation, that manages a research centre and children’s hospital, are raising funds to increase the number of beds in the intensive care unit.
Radio NumberOne (Bergamo) has taken part in #SostieniAMOBergamo and given their support to the Fondazione Della Comunità Bergamasca.
Radio Barbagia in Nuoro, Sardinia, has donated thousands of face masks to the city hospital with the help of their listeners.
Three Roman radio stations in the RDS group (Dimensione Suono Roma, Dimensione Suono Soft and Ram Power) have supported the capital’s hospital, Policlinico Gemelli, to create the Columbus Covid-2 Hospital by transforming an existing building into a hospital with 80 beds and another 59 beds in the intensive care unit.