THE CAR RADIO THAT HELPS BROADCASTERS UNDERSTAND LISTENERS’ TASTES

DTS Autostage is an artificial intelligence-based system that, according to the manufacturer, should offer an immersive experience
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An American company promises to realise the dream of advertisers, greedy for information on the audience of broadcasters that would enable them not only to choose on which stations and at what time to air the commercial, but to understand who listened to it and whether they zapped. Television, with smart TVs and set-top boxes, has long offered the possibility of monitoring audience habits down to the last detail. For radio, on the other hand, listening surveys detect the age, socio-economic profile, and musical tastes of the listener but do not offer precise data on when one stops on a station or whether one ‘zaps’ when there are commercials.

The system integrates radio, streaming audio, and TV

The system integrates different multimedia content: listening to the radio, streaming audio content and video
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Photographing in-car behaviour is now being attempted by Xperi, a giant that holds the patent for the equipment (transmitters and receivers) of digital HD Radio (used on medium wave and FM in the States). The company has launched DTS AutoStage, an infotainment system that lifts the veil on how people behave in the car. This is important data since in many countries mobile listening accounts for 60% of the audience. The new infotainment system integrates radio, streaming audio and video, promises an immersive experience, and… records what the user does. Joe D’Angelo, senior vice president of broadcast and digital audio at Xperi is excited because the system will offer radio stations and advertisers ‘new revenue opportunities with brands and advertisers‘.
Written by Fabrizio Carnevalini

NETHERLANDS: FM SWITCH-OFF BETWEEN 2027 AND 2032 IS STILL REALISTIC

The report does not, however, analyze listening habits, although according to RadioWereld.NL, the public devotes only 47% of its time to FM (data from August-September 2022)
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In anticipation of the renewal of FM licenses, the Dutch Ministry of Economic Affairs and Climate Policy (EZK) has updated a 2017 study on switch-off scenarios between 2027 and 2032, confirming that the deadline is still realistic. Reduced mobile internet tariffs and the rise of smart speakers would favor an early switch-off, as would soaring energy costs and the fact that the use of radio is becoming less and less relevant in natural disasters and for traffic data disseminated by TMC. However, concerns remain about the still sub-optimal coverage of DAB+, particularly indoors, and the fact that in-car listening is 60% FM, despite the fact that new cars have been equipped with a digital receiver since the end of 2020.
(Written by Fabrizio Carnevalini)

RDS – Perché le radio dovrebbero occuparsene di più

ABSTRACT:

The article is published in Italian to avoid language barriers that reduce its impact. It talks about RDS, a technology developed 35 years ago and used in billions of receivers since then. With the advent of large displays, infotainment manufacturers began using RDS information to help display station logos on car radios. When logos are not displayed, when outdated ones pop up, or when a logo is mixed up with that of another radio station, the car manufacturer is often blamed. But “it takes two to tango”: problems can also be caused by incorrect RDS settings on the part of the radio station. Many broadcast managers are not technicians, and this article is aimed at them to make them aware of the issues: The problems need to be investigated and solutions can be found.

Una vecchia autoradio con la manopola di sintonia e il quadrante analogico
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Pochi ricordano i tempi in cui la radio dell’auto aveva una manopola di sintonia e un quadrante analogico, e la ricerca delle stazioni avveniva per frequenza. I ricevitori moderni, invece, propongono l’elenco delle stazioni disponibili, ordinato per nome, e la sintonizzazione si effettua con un click o un comando vocale.

Un’autoradio di nuova generazione, come la BMW ConnectedDrive, mostra i nomi delle stazioni sintonizzabili
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Se bastano un dito o la voce per impartire i comandi al sistema multimediale (che ormai incorpora anche audio, internet, app, navigatore, e perfino la tv) è perché l’interfaccia uomo macchina (HMI: human-machine interface) ha semplificato il rapporto con la tecnologia. Per far sì che con lo sfioramento del nome della radio sullo schermo inizi l’ascolto, un’apposita dashboard (pannello di controllo) consente di impartire i comandi al sistema (analogamente ai programmi che girano su un pc). Ma per la radio, anche i più moderni sistemi di interfaccia si basano su dei dati digitali, presenti in quasi tutti i segnali FM: il Radio Data System, o RDS. Questo segnale digitale viaggia su una sottoportante di 57 kHz a 1.1875 kilobit al secondo (piuttosto lentamente quindi, rispetto alle velocità attuali di trasmissione dati audio o video). Ma è uno standard, disponibile su miliardi di dispositivi, e può svolgere molte funzioni, se usato correttamente.

Mostrare il nome della radio semplifica la sintonizzazione

L’RDS consente di riconoscere subito il nome della stazione sintonizzata. Nelle autoradio analogiche era necessario impostare correttamente la frequenza (se la si conosceva) o attendere l’annuncio
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L’elemento più visibile dell’RDS è il nome del programma (o servizio), spesso abbreviato come PSN o PS, che consente al guidatore di riconoscere immediatamente il nome della stazione. I display dei primi ricevitori digitali usavano elementi a LED e potevano visualizzare esattamente 8 caratteri. Pochi, ma sufficienti a descrivere la maggior parte dei nomi dei servizi radiofonici o i loro acronimi. Per aumentare la quantità di informazioni da fornire al guidatore sono stati utilizzati contenuti “dinamici”, e oggi il PSN viene ancora utilizzato da alcune emittenti (non correttamente) per visualizzare data, ora, numeri di telefono, tassi di cambio, pubblicità, informazioni su artisti e titoli e un sacco di *** e <<< e >>> e ### … spesso anche in modalità “scrolling”, distraendo i guidatori e confondendo gli ascoltatori. Lo standard RDS infatti prevede una soluzione migliore: “RadioText” (RT), e “enhanced RadioText” (eRT); entrambi supportati da molti sistemi moderni di infotainment e che dovrebbero essere usati per qualsiasi testo dinamico, relativo alla programmazione corrente o meno.

L’RDS ha permesso di mantenere la sintonia quando si è in viaggio

Il PI code di Rai Radio2 visualizzato sul ricevitore portatile ATS 305 della coreana Sangean, uno dei pochi ricevitori commerciali che consentono di visualizzare i dati “nascosti” dell’RDS
Foto Fabrizio Carnevalini

Dietro le quinte, c’è un identificatore unico (di programma) in ogni segnale RDS, chiamato codice PI. Questo codice permette all’autoradio di sintonizzarsi automaticamente su un’altra frequenza che porta lo stesso programma – permettendo al conducente di tenere le mani sul volante e godersi l’ascolto senza interruzioni o cadute. Utilizzando una struttura numerica sofisticata, il codice PI controlla anche come il ricevitore gestisce la programmazione regionale: ampiamente utilizzato dalle emittenti pubbliche europee (per le notizie regionali e le informazioni di servizio pubblico) e dalle reti commerciali (per dividere la loro rete in un certo numero di sottoreti regionalizzate con pubblicità locale, moltiplicando così il loro business), ma totalmente sconosciuto al panorama radiofonico in Nord America (anche perché le emittenti sono spesso monocanale).

E oggi il PI viene utilizzato anche per mostrare i logo sulle vetture

Nel corso di una presentazione della Seat, è stata usata una gigantografia della plancia di una vettura per mostrare come l’autoradio visualizza sullo schermo i logo delle emittenti: una funzione basata sul codice PI
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Al di là di questo, il codice PI serve a memorizzare le stazioni preferite sui tasti “preset”. Ma serve anche per una funzione che gli inventori dell’RDS non avevano previsto: visualizzare il logo della stazione radio. A differenza di un numero di telefono unico che viene assegnato dal provider, o dell’indirizzo IP unico assegnato da un’architettura dedicata, il codice PI è qualcosa di cui ogni emittente deve occuparsi attivamente. I produttori di apparecchiature di trasmissione RDS consegnano i loro box con codici predefiniti o vuoti, che devono essere cambiati o impostati. Ma come può l’emittente sapere quale codice impostare? Alcuni paesi forniscono il codice PI da usare insieme alla licenza di trasmissione: i codici sono amministrati centralmente da esperti. In altri paesi, c’è una sorta di auto-organizzazione da parte delle emittenti, ma a causa della mancanza di un registro centrale, la situazione può diventare rapidamente caotica.

I codici non sono casuali

Un decoder per visualizzare il PI code nei vecchi ricevitori analogici. L’immagine mostra il PS di RTT Radio Sfax, emittente tunisina che utilizza il codice 7204. La stazione è stata sintonizzata alle Cinque Terre grazie a condizioni favorevoli di propagazione troposferica.
Foto Fabrizio Carnevalini

I codici PI sono composti da 4 caratteri esadecimali e vanno da 0000 a FFFF. In teoria, questo permette 65536 combinazioni: Un numero grande, ma non sufficiente per dare ad ogni stazione radio un codice PI unico. Per far funzionare correttamente il sistema RDS, il progetto contiene alcune regole formali per il codice PI, che devono essere rispettate.

Il significato dei quattro caratteri

La mappa mostra, con i codici colore, qual è il primo carattere del codice PI da usare in ciascun Paese. In Italia la normativa non viene rispettata da 35 emittenti
Immagine realizzata da Oliver Schmidt

Il primo carattere designa il paese d’origine dell’emittente: ad esempio F = Francia, E = Spagna, C = Regno Unito, 7 = Tunisia … Poiché ci sono solo 15 caratteri potenziali (lo 0 non è ammesso), diversi paesi devono usare lo stesso carattere. I paesi che usano lo stesso carattere non possono essere adiacenti, per evitare che al ricevitore arrivino codici PI duplicati. La F, per fare un esempio, è usata in Francia, ma anche in Norvegia, in Bosnia ed Erzegovina e in Bielorussia. Nota: lo standard RDS include un ulteriore elemento di dati chiamato “Enhanced Country Code” (ECC) che in teoria rende i codici PI globalmente unici. Sfortunatamente, l’ECC è implementato correttamente solo da un piccolo numero di emittenti e quindi non ha mai acquisito alcun valore pratico sul lato del ricevitore. Che peccato!

Il display di questo Satellit 700 della Grundig, mostra il PI code di Rai Radio2. La prima cifra, il 5, identifica l’Italia (ma è usata anche da altri paesi), la seconda il tipo di servizio (il 2 è per le emittenti con copertura nazionale)
Foto Fabrizio Carnevalini

Il secondo carattere è usato per descrivere la “copertura” del servizio specifico: 0 è usato se l’emittente opera solo su una frequenza (utile da sapere, poiché il ricevitore non deve cercare frequenze alternative). 2 e 3 sono usati per designare le reti nazionali e regionali, e tutti gli altri caratteri da 4 a F possono essere usati per designare gli split regionali dei servizi nazionali.

Il terzo e il quarto carattere sono identificatori di servizio unici, permettendo fino a 255 servizi. Questo numero è sufficiente per i paesi più piccoli, ma è troppo piccolo per i paesi con un ricco panorama radiofonico. Se vivete o trasmettete negli Stati Uniti, i codici PI hanno un significato e una logica diversa: essi corrispondono al call sign attribuito dalla FCC: un algoritmo definito fa sì che, per esempio, KCBS usi il codice PI 1574. Di conseguenza, il nominativo può essere determinato dal codice PI! Questo sistema funziona per i nominativi K e W, e non si preoccupa degli split regionali. Ma non è usato perfettamente – alcune stazioni impostano il primo carattere del codice PI a 1, per pubblicizzare il loro servizio come provider TMC, ma generando call sign “fasulli” invertiti.

Non si può… giocare con i numeri

Il display del tuner Kenwood KT6040 mostra l’RDS della radio internazionale tunisina RTT Radio Tunis Chaîne Internationale, ricevuta in Italia alle Cinque Terre grazie alla propagazione troposferica
Foto Fabrizio Carnevalini

I codici PI sono una questione complessa. Le emittenti devono assicurarsi di usare i codici corretti – nei paesi più grandi e dove gli split regionalizzati sono importanti, devono cooperare e usare un unico riferimento affidabile per l’uso dei codici PI. Alle emittenti possono non piacere queste regole e le loro limitazioni, ma sono state create e scritte già nel secolo scorso (RDS è stato lanciato ufficialmente nel 1988), e sono da allora implementate in miliardi di dispositivi di ricezione, impossibili da cambiare. Quindi è meglio che si attengano alle regole dal lato del trasmettitore – questo richiede solo un piccolo sforzo ma evita futuri problemi.

Il problema “immagine”

Un progettista della Seat mentre disegna la plancia di una vettura
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Molte emittenti non sono consapevoli di avere un problema di codice PI. I loro ascoltatori saranno in grado di ricevere il programma, il nome della stazione sarà visualizzato – sembra perfetto. Ma poi, le autoradio con i loghi delle stazioni “gireranno l’angolo”, e scopriranno che il logo della loro stazione non viene mostrato affatto, o, ancora peggio, appare il logo di un’altra stazione quando il ricevitore è sintonizzato sulla loro frequenza. Questo non è solo frustrante, ma può danneggiare l’immagine e l’esperienza del marchio che la stazione radio ha creato.

Come comportarsi quando si nota un’anomalia

Un esempio delle anomalie che possono verificarsi in alcune autoradio del gruppo Volkswagen: dell’emittente memorizzata nella posizione 2 si riesce a leggere l’RDS ma non viene mostrato il logo

Se qualcosa non va, la prima reazione è quella di incolpare la casa automobilistica. Certamente i costruttori sono parte del problema. Hanno progettato il loro sistema di infotainment basandosi sui codici RDS PI, supponendo un uso corretto e coordinato dello standard RDS e un uso stabile dei parametri tecnici. Ma questa è solo teoria. La vita reale nel panorama radiofonico è diversa. Non tutte le emittenti si prendono cura dei loro codici PI, ed è per questo che anche le emittenti hanno le loro colpe: alcune usano lo stesso codice di altre stazioni, altre adottano codici al di fuori della gamma assegnata al loro paese, oppure non adottano l’ECC o lo impostano in modo errato, o non impostano correttamente i codici PI durante gli split regionali. Questi sono solo alcuni degli “errori” commessi.

Come rimediare? Il fai-da-te è rischioso

Un’altra anomalia ricorrente, e che danneggia l’emittente, è quando anziché il proprio logo viene visualizzato quello di un’altra stazione. Come quel che accadeva a radio Sound di Piacenza: nelle autoradio del gruppo Volkswagen, nel riquadro destinato alla stazione veniva mostrato il marchio della siciliana Radio City (CT)
Fonte: Radio Sound (PC)

Avendo imparato alcune nozioni di base sull’RDS, un’emittente potrebbe essere disposta a cambiare codice. Non è così semplice. Bisogna prima verificare di che problema si tratta, e se occorre sceglierne un altro se ne deve individuare uno libero non solo a livello locale, ma nazionale, per evitare di “pestare i piedi” ad altre stazioni. E bisogna considerare anche che i codici sono limitati perché nelle autoradio restano memorizzati anche quelli di stazioni chiuse da anni, e si rischia dover ripartire da capo. Infine, cambiare il codice non basta: bisogna anche comunicarlo a chi gestisce il database affinché le modifiche vengano applicate. Meglio affidarsi a un esperto, che analizzi lo stato e la situazione del attuale RDS, verificando la situazione nei diversi sistemi di infotainment automobilistici. E raccomandi una soluzione che non solo risolva il problema specifico, ma si assicuri anche che non danneggi le altre emittenti e che sia adeguatamente comunicata all’industria dell’infotainment automobilistico.

Fatti consigliare da un esperto

Ecco come sono distribuiti nel mondo gli oltre 170.000 impianti FM esistenti. La mappa è stata realizzata visualizzando sul planisfero le coordinate degli impianti presenti nel database di FMLIST
Fonte: elaborazione sul sito fmscan.org su dati FMLIST

Radio Data Center gestisce l’unico database mondiale delle stazioni radio pubblicato su siti web come FMSCAN e FMLIST. Questo archivio, continuamente aggiornato da centinaia di corrispondenti e da molte fonti, unito alla conoscenza approfondita dei dati e degli algoritmi utilizzati dai sistemi di infotainment automobilistici, permettono agli esperti di analizzare le implementazioni RDS e di fornire raccomandazioni alle emittenti. Il database, che comprende oltre il 97% dei logo mondiali, è utilizzato (tra gli altri) dal sistema di infotainment più avanzato tecnologicamente, l’MBUX della Mercedes (la vettura è connessa alla rete e scarica periodicamente gli aggiornamenti). Maggiori dettagli su https://www.radiodatacenter.com/.

USA: Spotify revolutionises music in the car

Spotify revolutionises music in the car

As small and slim as an MP3 player, it attaches to the air vents or dashboard (various adapters are provided), and connected via Bluetooth to the phone opens the door to Spotify, Sweden’s market-leading music streaming platform. This small device could revolutionise music listening in the car. The price is low ($79.99 to the public), and in the United States the first units will be given away for free: you register on the site and pay only shipping: $6.99.

With this move, Spotify is skipping all the middlemen and attempting to deal a heavy blow to its competitors: car manufacturers, streaming platforms and, above all, radio stations, especially those that have recently landed on digital DAB. Car radios, on the other hand, are complicated, due to their ever-increasing integration with the on-board computer. Spotify, on the other hand, promises to simplify the relationship with music by offering a simple device that can be controlled by voice. Streaming platforms (such as TuneIn) have also been penalised, even though they are well integrated into cars, given that the “hunger for content” had prompted manufacturers to sign collaboration agreements with audio content aggregators.

But the blow could be very hard in view of the innovation that everyone is waiting for, Spotify Hi-FI, the high-performance format expected in the second half of 2021. Subscribers will be able to listen to their favourite tracks in CD quality with a bitrate of 320 kbps, something that not even Dab offers today: it could do so by drastically reducing the number of broadcasters currently hosted in a dab bouquet: in Italy, only the ADN group’s broadcasters in Calabria and several RAS channels in Alto Adige go at 128K, generally all of them, like those hosted by DabITalia, broadcast at 64 kbps (one fifth of the definition of Spotify Hi-Fi).

Spotify is also on a roll: its Q1 2021 report states that it has 158 million premium users (users who pay for all features without advertising), a jump of 28 million subscribers on a year earlier. There are 356 million active users globally (including those who use the free service: 198 million). In Italy, a study carried out by research institutes Kantar and ComScore on behalf of Google found that of the nine out of ten Italians who listen to music online, Spotify is in second place (54%) after YouTube (90%). This is followed by PrimeMusic (34%) and Apple Music (9%). While web radios account for only 15%.

USA: Hybrid car radios never lose your favorite signal

The new Audi radio indicates whether the signal is coming from FM or the web: WILD 94.9, in the area where the image was taken (Bay of San Francisco, California), is available via their Internet stream.
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Audi cars sold in the United States can be equipped with a hybrid car radio (i.e. capable of receiving the signal over the air or streaming via the internet) that maintains the tuning of the preferred station even if the signal broadcast over the air is weakening during the journey. With a traditional device, when you leave the coverage area of a station, noise increases until the audio becomes unintelligible. Cars equipped with the Hybrid Radio® system, on the other hand, allow you to continue listening because when the listening quality starts to deteriorate they automatically switch from the signal transmitted over the air to the digital signal received via the Internet.

Star 101.3, a San Francisco radio station owned by iHeartRadio, is received at the current vehicle position only via the web.
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The new functionality is available on vehicles in the 2021 series (on sale from September 2020) equipped with the MIB 3 modular multimedia system, which connects to the network thanks to the integrated 4G Wi-Fi hotspot (requires a subscription to the Audi connect® Prime or Plus service). iHeartRadio, a leading U.S. radio company, is making more than 600 stations throughout North America compatible with the Hybrid Radio® system, in order to participate in the project.

Le nuove autoradio possono far aumentare gli ascolti

ABSTRACT (ENGLISH)

FM tuners showing the logo of the broadcasters are being used in the cars. For broadcasters who manage to make the most of technology, it is an opportunity to increase ratings. But some systems rely just on RDS, which was not designed for this purpose: This can create serious image damage to a broadcaster. But to eliminate them you can turn to the experts.

L’articolo (In Italiano)

Si diffondono sulle vetture i sintonizzatori FM che mostrano il logo delle emittenti. Un’opportunità gratuita che aiuta gli editori ad aumentare la notorietà e gli ascolti. E quando il marchio non appare o è sbagliato ci si può rivolgere agli esperti

Una Classe A con il sistema multimediale MBUX (Mercedes-Benz User Experience). Presentato dalla casa tedesca al Consumer Electronic Show di Las Vegas nel 2017, usa l'intelligenza artificiale e attualmente è il sistema più evoluto
Una Classe A con il sistema multimediale MBUX (Mercedes-Benz User Experience). Presentato dalla casa tedesca al Consumer Electronic Show di Las Vegas nel 2017, usa l’intelligenza artificiale e attualmente è il sistema più evoluto
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Nel 2013 sono apparse le prime autoradio che consentono di scegliere la stazione preferita in FM cliccando sui logo visualizzati sullo schermo. La funzione, ispirata dai sintonizzatori Dab (che mostrano i marchi delle radio ricevibili), rende l’impianto multimediale più accattivante e aumenta la sicurezza di guida, perché al conducente basta un colpo d’occhio per individuare la stazione preferita, e non è obbligato a distogliere lo sguardo dalla strada per leggere dall’RDS che radio ha sintonizzato.

Nel sistema multimediale della Volkswagen Golf il logo resta visualizzato sulla destra della mappa del navigatore insieme ad altri comandi audio e per il telefono
Nel sistema multimediale della Volkswagen Golf il logo viene visualizzato a destra della mappa insieme ad altri comandi audio e per il telefono
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Questa innovazione dà un vantaggio non indifferente agli editori, perché offre gratuitamente la possibilità di diffondere il proprio marchio e di farlo riconoscere (la brand awareness, uno degli indicatori che misurano il successo di un’azienda). Se il marchio è ben progettato, infatti, è facilmente riconoscibile e viene memorizzato con facilità. E se poi è accattivante, può attrarre l’attenzione e consentire di intercettare nuovi ascoltatori.

Un’immagine ad hoc per ogni sistema

Per sintonizzare una stazione si clicca su uno dei marchi che appaiono sullo schermo.
Per sintonizzare una stazione si clicca su uno dei marchi che appaiono sullo schermo.
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Per sfruttare al meglio queste opportunità, va tenuto conto che ogni sistema ha caratteristiche diverse, e alcuni parametri (come i colori dello sfondo) non devono essere trascurati nello studio della grafica. Occorre inoltre privilegiare la leggibilità, eliminando elementi che nelle dimensioni del piccolo schermo non risulterebbero decifrabili (come lo slogan o la frequenza, se scritte molto in piccolo). Meglio optare per un simbolo grafico o un disegno, purché stilizzato e ben riconoscibile.

E se il logo non appare?

L'autoradio mostra solo l'RDS di TSN di Sondrio (Tele Sondrio News) ma non il logo, come per le altre radio
L’autoradio mostra solo l’RDS di TSN di Sondrio (Tele Sondrio News) ma non il logo, come per le altre emittenti
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Alcuni sistemi, pur essendo molto diffusi (come quelli montati sulle vetture del gruppo Volkswagen, che comprende le vetture Porsche, Seat, Skoda e le Audi prodotte fino al settembre del 2019), sono soggetti a dei problemi tecnici che possono penalizzare gli editori. Le anomalie in genere dipendono dal fatto che questi apparecchi non utilizzano il Gps (o appositi algoritmi, previsti negli apparati più evoluti) per evitare i conflitti tra le emittenti. Non sono rari anche gli errori dovuti all’aggiornamento del database: come quando non viene visualizzato il marchio dell’emittente o ne viene mostrato uno ormai datato.

Per chi non c’è è un serio danno d’immagine

Sintonizzando Radio Sound di Piacenza, viene visualizzato l'RDS ma appare il logo di Radio City di Paternò, località in provincia di Catania
Sintonizzando Radio Sound di Piacenza, viene visualizzato l’RDS ma appare il logo di Radio City di Paternò, località in provincia di Catania
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Ma l’anomalia più grave si verifica quando lo schermo mostra l’RDS dell’emittente abbinandolo al logo di un’altra stazione. Un problema serio, perché l’ascoltatore può essere indotto in errore: potrebbe pensare che la radio non sia ricevibile e orientare la propria scelta su un’altra. Per cercare la radio preferita e memorizzarla dovrà ricorrere alla sintonia manuale della frequenza, e comunque vedrà sempre il marchio di una radio concorrente al posto di quella che ha scelto. Questa incompatibilità si può eliminare, ma non può prescindere da un’analisi preventiva dei database della vettura dove si verifica per individuarne la causa e le soluzioni.

Il supporto degli esperti

Sulla piattaforma Etermin sono disponibili le varie tipologie di servizi offerti per risolvere i problemi con i logo
Sulla piattaforma Etermin sono disponibili le varie tipologie di servizi offerti per risolvere i problemi con i logo
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Per eliminare le incompatibilità ci si può rivolgere a un gruppo di esperti. Radio Data Center, società tedesca leader nel settore, con otto marchi automobilistici supportati, su richiesta di diversi editori che volevano limitare i danni di immagine, ha analizzato il problema dei sistemi Volkswagen (che non assiste direttamente). Gli editori che notano dei problemi (direttamente o attraverso le segnalazioni degli ascoltatori) dei problemi, hanno la possibilità di chiedere una consulenza breve, un’analisi approfondita delle problematiche e l’individuazione delle soluzioni. Per farlo possono accedere alla piattaforma Etermin, dove è possibile prenotare ciascun servizio all’indirizzo E-Termin Radio Data Center GmbH.

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